La Grecia rappresenta una delle destinazioni più ricche al mondo per patrimonio culturale e storico, con ben 20 siti iscritti nella prestigiosa lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Dalla ratifica della Convenzione, avvenuta il 17 luglio 1981, fino all’ultima iscrizione del luglio 2025, il paese ellenico ha visto riconoscere il valore universale eccezionale di luoghi che spaziano dall’antichità classica all’epoca bizantina, dalle meraviglie architettoniche ai paesaggi culturali unici.
Questi siti UNESCO in Grecia testimoniano millenni di storia, arte e spiritualità che hanno profondamente influenzato la civiltà occidentale. Dall’Acropoli di Atene alle Meteore, dal Monte Athos all’isola di Delo, ogni sito racconta una pagina fondamentale della storia umana e rappresenta una tappa imprescindibile per comprendere le radici della nostra cultura.
L’ultimo riconoscimento, ottenuto nel luglio 2025, riguarda i Centri Palaziali Minoici di Creta, che porta il numero totale dei siti greci a 20, confermando la Grecia come uno dei paesi con la più alta concentrazione di patrimoni dell’umanità al mondo. Questi luoghi straordinari non sono solo testimonianze del passato, ma rappresentano un patrimonio vivente che continua a ispirare e affascinare milioni di visitatori ogni anno.
La varietà dei siti greci nel Patrimonio UNESCO rispecchia la ricchezza e la complessità della storia ellenica: 18 siti culturali e 2 siti misti (Meteore e Monte Athos) che combinano valore culturale e naturale, offrendo ai visitatori un viaggio attraverso tremila anni di civiltà. Eccoli in ordine di data di iscrizione.
Il Tempio di Apollo Epicurius si trova in posizione isolata vicino alla città di Bassae, nel Peloponneso, a 1.131 metri sul livello del mare. Questo tempio, grande e imponente, fu costruito tra il 450 e il 425 a.C. da Ictino, l’architetto del Partenone.
Il tempio è dedicato ad Apollo Epicurius (Apollo il Soccorritore), dio del sole e della salute, che salvò la città dalla pestilenza del V secolo a.C. La sua architettura combina insieme elementi dello stile dorico, ionico e corinzio, rappresentando un esempio unico di sintesi architettonica. Il tempio, realizzato in pietra calcare grigia con decorazioni in marmo, è orientato lungo la direttrice nord-sud invece della canonica est-ovest.
Il famoso fregio, lungo trentuno metri e costituito da 23 lastre di marmo, raffigurava le battaglie tra Greci e Amazzoni e tra Lapiti e Centauri. Purtroppo, molte di queste opere furono rimosse nel 1815 dall’archeologo britannico Charles Robert Cockerell e oggi sono conservate al British Museum di Londra.
Il sito archeologico del santuario panellenico di Delfi si estende sulle pendici del monte Parnaso, nella Grecia centrale, e nei tempi antichi era considerato il centro del mondo greco, sede del più importante e venerato oracolo del dio Apollo.
Delfi nel VI secolo a.C. era il centro religioso e il simbolo dell’unità del mondo greco antico. Il Tempio di Apollo risale al IV secolo a.C. e fu eretto sui resti di un precedente tempio del VI secolo a.C. Il Tesoro degli Ateniesi è un piccolo edificio in ordine dorico, ricco di decorazioni a rilievo, costruito nel VI secolo a.C. per ospitare le offerte degli ateniesi ad Apollo.
Il complesso comprende anche il famoso Teatro e lo Stadio dei giochi pitici, dove si svolgevano competizioni sportive e culturali in onore di Apollo. Le rovine visibili del Teatro risalgono al periodo imperiale romano, mentre lo Stadio fu eretto nel V secolo a.C. e ristrutturato durante il periodo romano.
L’Acropoli di Atene, dedicata alla dea Atena, è il monumento più importante della Grecia e simbolo indiscusso della grandezza dell’antica civiltà greca. Il complesso architettonico è stato costruito sopra una collina sacra, a 70 metri di altezza, in posizione dominante rispetto alla città di Atene.
Il complesso comprende il Partenone, l’Eretteo, il Tempio di Atena Nike e i Propilei, tutti costruiti nel V secolo a.C. sotto il dominio dello statista Pericle secondo il progetto dello scultore Fidia. La sommità pianeggiante della roccia sacra, larga 150 metri e lunga 300, ospitava anche edifici pubblici dove venivano svolte le principali attività della società ateniese.
Nel 2009 è stato aperto al pubblico il nuovo Museo dell’Acropoli, progettato da Bernard Tschumi, dove sono custodite numerose sculture e reperti provenienti dal sito archeologico. L’Acropoli e il Partenone possono essere osservati da gran parte della città di Atene, costituendo il simbolo più riconoscibile della capitale greca.
Il Monte Athos è un centro spirituale ortodosso che occupa la penisola più orientale della regione Calcidica ed è abitato da circa 1.500 monaci. L’ingresso nella zona, che comprende 20 monasteri di varia fattura architettonica e di grandissima importanza, è sottoposto a particolare restrizione da parte dei monaci che la considerano una terra sacra.
Il Monte Athos custodisce numerosi tesori artistici: antichi manoscritti, icone e affreschi dipinti dai più illustri rappresentanti della pittura bizantina, come Teofane il Greco e Manuele Panselinos. La montagna sacra è interdetta a donne e bambini, mantenendo una tradizione millenaria di vita monastica esclusivamente maschile.
I monasteri del Monte Athos rappresentano una delle più importanti concentrazioni di arte bizantina al mondo, con edifici che datano dal X secolo fino all’epoca moderna. Ogni anno, migliaia di pellegrini ortodossi raggiungono questo luogo sacro per partecipare alla vita spirituale della comunità monastica.
Le Meteore si trovano nella parte settentrionale della Grecia, sul bordo nordoccidentale della pianura della Tessaglia, e rappresentano un importante centro della chiesa ortodossa, la seconda area monastica e di pellegrinaggio in Grecia dopo il Monte Athos.
La bellezza straordinaria di questo luogo è dovuta alla presenza di numerosi monasteri costruiti a picco su torri naturali di roccia, a 400 metri da terra. Questa foresta di pietra combina perfettamente paesaggio naturale e architettura religiosa, creando uno scenario di incomparabile suggestione.
I primi monaci si rifugiarono su queste alture nell’XI secolo e da allora diversi monasteri sono stati costruiti. Delle 20 strutture originarie, oggi sopravvivono solo 6 monasteri attivi: Grande Meteoro, Varlaam, San Stefano, Santa Trinità, San Nicola Anapausas e Russanou. Questi monasteri custodiscono importanti affreschi, icone e manoscritti che testimoniano secoli di vita monastica e artistica.
Salonicco, o Tessalonica, è la seconda città della Grecia e vanta la presenza di importanti e magnifiche chiese bizantine come quelle di Acheiropoietos, di Agios Dimitrios e il monastero di Latomou.
Fondata nel 315 a.C. da Cassandro, che le diede il nome di sua moglie Thessalonik, la città di Salonicco fu un porto cosmopolita e una delle prime basi per la diffusione del cristianesimo. Questo ruolo cruciale si rispecchia nelle sue importanti chiese e monumenti, che rappresentano alcuni dei migliori esempi di arte paleocristiana e bizantina nel mondo.
Il sito UNESCO comprende 15 monumenti che spaziano dal IV al XV secolo, incluse basiliche paleocristiane, chiese bizantine a cupola e strutture monastiche. Tra i monumenti più significativi si trovano la Rotonda di Galerio (attuale chiesa di Agios Georgios), la Basilica di Agios Dimitrios con i suoi straordinari mosaici, e la Chiesa della Santa Sofia con la sua architettura iconoclasta.
Epidauro, in greco Επίδαυρος, è una piccola città dell’Argolide, nella baia di Metana nel Peloponneso, famosa per il suo santuario dedicato ad Asclepio, dio delle guarigioni, che ebbe grande fama a partire dal IV secolo a.C.
Il sito è particolarmente celebre per il suo teatro, opera di Policleto il Giovane, costruito nel III secolo a.C. con ampia cavea e orchestra circolare. Il teatro è considerato uno dei migliori esempi di architettura teatrale greca antica ed è ancora oggi utilizzato per rappresentazioni ed eventi durante il Festival di Epidauro.
Nel recinto sacro, delimitato da mura e da portici con propilei monumentali, sorgevano il tempio in stile dorico del dio Asclepio, la Tholos (edificio circolare) e altri edifici legati alle pratiche di cura. I pazienti giungevano qui da tutto il Mediterraneo per cercare guarigione attraverso i sogni ispirati dal dio, dando vita alla prima forma di medicina psicosomatica della storia.
La città medievale di Rodi, protetta dalla cinta muraria lunga 4 chilometri costruita dai Cavalieri di San Giovanni durante l’occupazione avvenuta tra il 1309 e il 1523, è ritenuta un capolavoro di architettura militare medievale.
La città custodisce il quartiere Collacchio, il Palazzo del Gran Maestro, l’Ospedale dei Cavalieri (attuale Museo Archeologico), e la famosa Via dei Cavalieri, una delle strade medievali meglio conservate d’Europa. Rodi è divisa tra la città alta a nord, dove risiedevano i Cavalieri, e la città bassa a sudovest, abitata dalla popolazione locale.
L’architettura della città medievale rappresenta un esempio unico di fusione tra elementi gotici occidentali, bizantini e islamici, risultato delle diverse dominazioni che si sono succedute sull’isola. Le mura difensive, considerate tra le più imponenti del mondo medievale, mostrano l’evoluzione delle tecniche di fortificazione dall’epoca bizantina a quella ottomana.
Mystras, o Mistra, è una città fortificata del Peloponneso meridionale, a 6 chilometri da Sparta, costruita ad anfiteatro intorno alla fortezza edificata nel 1249 sulle pendici del monte Taigeto.
La città fu abbandonata nel 1832 quando venne fondata la moderna Sparta da re Otto, lasciando intatte le straordinarie rovine medievali immerse in un paesaggio di incomparabile bellezza. Mystras rappresenta uno degli esempi meglio conservati di città bizantina e testimonia la rinascita culturale del tardo periodo bizantino.
Nel corso dei secoli la città ha subito influenze bizantine, turche e veneziane, creando un patrimonio architettonico unico. I palazzi dei despoti, le chiese con affreschi straordinari come quella di Peribleptos e Pantanassa, e le case nobiliari testimoniano la ricchezza e la sofisticazione di questo ultimo baluardo dell’Impero Bizantino in Grecia.
Olimpia è l’antica città nel Peloponneso sede dei giochi olimpici, che si sono svolti ogni 4 anni a partire dal 776 a.C., e luogo di culto di grande importanza dedicato a Zeus. Chiamata anche la Valle degli Dei, Olimpia già nel X secolo a.C. divenne il centro del culto di Zeus.
Il più famoso tempio di Olimpia è quello eretto in onore di Zeus, dove si trovava la colossale statua del dio realizzata da Fidia – lo stesso scultore del Partenone – che era considerata una delle sette meraviglie del mondo antico.
Il sito comprende anche lo stadio olimpico antico, dove si svolgevano le competizioni atletiche, il ginnasio, la palestra e numerosi altri edifici legati ai giochi e al culto. Qui viene tuttora accesa la fiaccola olimpica che poi viaggia verso la città ospitante dei Giochi Olimpici moderni, mantenendo vivo il legame con questa antica tradizione.
La piccola isola di Delo, conosciuta anche come Delos, fa parte dell’arcipelago delle Cicladi e si trova vicino all’isola di Mykonos. L’isola che, secondo la mitologia greca, diede i natali ad Apollo e Artemide, è oggi disabitata ed è diventata un immenso sito archeologico.
Delo custodisce numerosi monumenti straordinari: l’antico teatro, resti di templi dedicati ad Apollo, il Keraton (altare in onore di Apollo), e la celebre Terrazza dei Leoni, con le statue di leoni in marmo di Naxos che guardano verso il lago sacro dove nacque Apollo.
Si stima che il sito archeologico si estenda su 95 ettari, ma fino ad oggi solo 25 ettari sono stati completamente scavati. Il sito testimonia l’importanza di Delo come centro religioso, politico e commerciale del mondo egeo antico, quando era considerata una delle isole più sacre della Grecia.
L’isola è raggiungibile solo via mare da Mykonos e rappresenta una delle esperienze archeologiche più affascinanti del Mediterraneo, offrendo un viaggio indietro nel tempo di oltre 2.500 anni.
Questi tre monasteri sono eccellenti esempi di architettura religiosa del periodo bizantino centrale e rappresentano l’apogeo dell’arte bizantina in Grecia. Lo spazio centrale ottagonale, circondato da una serie di nicchie che formano un quadrato, definisce una gerarchia di volumi e funzioni permettendo l’attuazione di vasti programmi iconografici.
Il monastero di Daphni si trova lungo l’antica Via Sacra che da Atene conduceva a Eleusi, a 11 chilometri a ovest dalla capitale greca. Costruito per la prima volta agli inizi del VI secolo per cristianizzare l’area dove si trovavano le vestigia di un antico santuario dedicato ad Apollo, è stato più volte rimaneggiato nel corso dei secoli.
Il monastero di Ossios Loukas si trova nei pressi della città di Distomo, a 37 chilometri da Delfi, e custodisce la tomba del suo fondatore, l’eremita San Loukas. La chiesa principale, capolavoro dell’architettura bizantina dell’XI secolo, presenta una cupola con diametro di 9 metri sostenuta da un tamburo traforato con sedici finestre.
Il monastero di Nea Moni si trova nell’isola di Chios e fu costruito nel corso dell’XI secolo, consacrato all’Assunzione della Vergine Maria. Nonostante i danni subiti nel corso dei secoli, conserva ancora straordinari mosaici che rappresentano alcuni dei migliori esempi di arte bizantina del periodo macedone.
Il Pythagoreion e l’Heraion sono due siti archeologici presenti sull’isola di Samo, nell’Egeo Settentrionale, vicino alle coste dell’Asia Minore, che testimoniano la potenza e la ricchezza di questa importante isola greca nell’antichità.
Il Pythagoreion è un antico porto fortificato che si affaccia su un porto naturale protetto da alte montagne. La città antica, che già nel XVI secolo a.C. costituiva un importante insediamento, comprendeva un acquedotto, fognature, edifici pubblici, santuari, agorà, terme romane e case private.
Una delle caratteristiche più famose del Pythagoreion è l’acquedotto di Eupalino, costruito nel 550 a.C.: un tunnel di 1.036 metri che attraversa la montagna per rifornire d’acqua la capitale. Questo capolavoro di ingegneria antica era invisibile ai nemici e quindi non poteva essere distrutto durante gli assedi.
L’Heraion è il magnifico santuario dedicato a Era, edificato per la prima volta nell’VIII secolo a.C. Fu il primo tempio greco a presentare colonne intorno al peristilio e ad avere una doppia fila di colonne sul davanti. Ricostruito nel 570 a.C., aveva dimensioni colossali (80 metri di lunghezza per 45 di larghezza) e introdusse l’ordine ionico nell’architettura templare greca.
Nella Macedonia centrale, nelle vicinanze di Vergina, si trova l’antica città di Aigai, prima capitale dell’antico regno di Macedonia. Scoperto nel 1977 dall’archeologo Manolis Andronikos, il sito comprende i resti di questa grande città, tra cui il palazzo monumentale decorato con mosaici e stucchi dipinti.
Il ritrovamento più importante è la tomba di Filippo II, padre di Alessandro Magno, un tumulo artificiale giunto fino a noi intatto dove è possibile ammirare straordinari affreschi dipinti con scene di caccia. La tomba ha restituito tesori eccezionali, tra cui due urne d’oro contenenti le ossa di Filippo II e di una delle sue mogli.
Oltre alla tomba di Filippo II, si trovano altre due tombe reali: la cosiddetta Tomba del Principe e un’altra molto rovinata risalente al III secolo a.C. Il sito include anche i resti del teatro dove Filippo II fu assassinato nel 336 a.C., evento che aprì la strada alla conquista dell’Asia da parte di Alessandro Magno.
Il museo costruito sopra le tombe reali conserva alcuni dei più importanti reperti dell’arte macedone antica, tra cui armature, gioielli e oggetti cerimoniali di straordinaria fattura che testimoniano la ricchezza e la sofisticazione della corte macedone.
Micene e Tirinto sono siti archeologici del Peloponneso che testimoniano la grandezza della civiltà micenea del secondo millennio a.C. Questi centri fortificati rappresentano alcuni dei più importanti esempi di architettura militare dell’età del bronzo in Grecia.
Micene, situata nella pianura di Argo a 90 chilometri a sudovest di Atene, fu una roccaforte militare tra le più importanti dell’epoca. Qui furono scoperte le tombe di alcuni re, la celebre Porta dei Leoni – l’unico monumento europeo dell’età del bronzo con scultura monumentale – e i resti del palazzo reale sulla sommità dell’acropoli.
La città è associata alle leggende omeriche e alla figura del re Agamennone, comandante della spedizione greca contro Troia. Le imponenti mura ciclopiche, costruite con massi enormi, e le tombe a tholos testimoniano l’avanzata tecnologia costruttiva e la ricchezza di questa civiltà.
Tirinto, situata a pochi chilometri da Micene, conserva alcune delle più impressionanti fortificazioni ciclopiche dell’antichità. Le mura, costruite con blocchi di pietra di dimensioni colossali, circondano i resti del palazzo reale e dimostrano l’incredibile abilità ingegneristica dei Micenei.
Il centro storico di Patmo, o Chorá, è la capitale dell’omonima isola dell’arcipelago del Dodecaneso, nel Mar Egeo. Questo luogo rappresenta un importante centro di pellegrinaggio cristiano e un sito di eccezionale interesse artistico dove le cerimonie religiose sono praticate ancora nelle forme originali del primo cristianesimo.
Il Monastero di San Giovanni il Teologo, fondato nel 1088 dal monaco Christodoulos, domina l’isola dalla sua posizione elevata. Questo monastero fortificato custodisce una straordinaria biblioteca con oltre 4.000 manoscritti e libri antichi, tra cui codici del V e VI secolo di inestimabile valore.
La Grotta dell’Apocalisse è il luogo sacro dove, secondo la tradizione, l’apostolo Giovanni scrisse il Vangelo e l’Apocalisse dopo aver ricevuto la rivelazione divina. La grotta, trasformata in cappella, conserva ancora la roccia dove si dice che Giovanni posò la testa e la mano durante le sue visioni.
L’architettura dell’isola e del centro storico presenta caratteristiche uniche che fondono elementi bizantini, medievali e tradizionali delle Cicladi, creando un insieme armonico di straordinaria bellezza. Le case-capitani, con le loro facciate eleganti e i cortili interni, testimoniano la prosperità dell’isola durante il periodo della marineria.
L’antica città di Corfù, o Kerkira, si trova nella parte orientale dell’isola di Corfù, affacciata sulle coste dell’Albania e della Grecia continentale. I vicoli stretti e tortuosi della città vecchia nascondono magnifiche piazzette dove si mescolano in perfetto equilibrio architettura italiana, francese, inglese e greca.
Il centro storico rappresenta un esempio unico di città fortezza del Mediterraneo, con le sue tre fortezze veneziane – la Fortezza Vecchia, la Fortezza Nuova e le mura della città – che testimoniano secoli di dominazione veneziana (1386-1797). L’architettura urbana riflette le diverse dominazioni che si sono succedute: veneziana, francese, britannica e greca.
Il quartiere più affascinante è il Campiello, ricco di scalinate di pietra, piazzette lastricate e cortili nascosti che ricordano i sestieri veneziani. Il Liston, edificio costruito sotto la dominazione francese e progettato dall’ingegnere Lesseps, presenta un elegante porticato con ristoranti e caffè ed è il centro della vita sociale dell’isola.
Il Palazzo dei Santi Michele e Giorgio è un edificio neoclassico risalente alla dominazione inglese che oggi ospita il Museo d’Arte Asiatica. La Spianada, la piazza più grande dei Balcani, rappresenta il cuore pulsante della città con i suoi giardini e i suoi viali alberati.
L’antica città di Filippi si trova nella Macedonia orientale, nel nord della Grecia, lungo l’antica via che collegava l’Europa all’Asia. Conquistata da Filippo II di Macedonia nel 356 a.C., la città crebbe rapidamente diventando un importante centro minerario grazie alle ricche miniere d’oro della zona.
Passata sotto il controllo di Roma nel 168 a.C., la città divenne famosa per la storica battaglia del 42 a.C. nella quale l’esercito dei repubblicani Bruto e Cassio fu sconfitto da Marco Antonio e Ottaviano. Quest’ultimo elevò la città al rango di colonia con il nome di Colonia Augusta Julia Philippensis.
Filippi è considerata inoltre la prima città europea ad essere evangelizzata da San Paolo Apostolo intorno al 49-50 d.C., evento che segna l’inizio della diffusione del cristianesimo in Europa. I resti di numerose basiliche paleocristiane testimoniano l’importanza della città come centro del primo cristianesimo.
Il sito archeologico conserva importanti resti di epoca ellenistica, romana e paleocristiana, tra cui il teatro ellenistico, l’agorà romana, le mura di cinta e i resti di otto basiliche paleocristiane che mostrano l’evoluzione architettonica e artistica dal IV al VI secolo d.C.
I Centri Palaziali Minoici rappresentano l’ultima e più recente aggiunta al patrimonio UNESCO della Grecia, riconosciuta nel luglio 2025. Questo sito seriale comprende sei siti archeologici sull’isola di Creta che rappresentano la civiltà minoica, una delle più avanzate culture preistoriche del Mediterraneo.
I siti inclusi sono Cnosso, Festo, Malia, Zakros, Zominthos e Kydonia (Chania), tutti databili tra il 1900 e il 1100 a.C. Questi centri palaziali fungevano da centri amministrativi, economici e religiosi, caratterizzati da un’architettura avanzata, una pianificazione urbana complessa e vivaci affreschi che costituiscono capolavori dell’arte antica.
Il Palazzo di Cnosso, il più famoso e grande dei palazzi minoici, è tradizionalmente associato al re Minosse e al mito del Minotauro e del labirinto. Gli scavi condotti da Arthur Evans all’inizio del XX secolo hanno rivelato un complesso di straordinaria complessità con sistemi idraulici avanzati, magazzini, officine e appartamenti reali decorati con affreschi coloratissimi.
I palazzi minoici rivelano sistemi di scrittura primitivi (Lineare A e Lineare B), estese reti marittime commerciali e scambi culturali che si estendevano in tutto il Mediterraneo orientale. La loro architettura, con cortili centrali, sistemi di drenaggio sofisticati e affreschi naturalistici, testimonia il raggiungimento di livelli di civiltà straordinari per l’epoca.
Questa civiltà ha profondamente influenzato lo sviluppo della successiva cultura greca classica e rappresenta una delle radici più antiche della civiltà europea, rendendo il riconoscimento UNESCO un tributo doveroso a questo straordinario patrimonio dell’umanità.
La lista provvisoria (tentative list) della Grecia include attualmente 12 siti candidati per una futura iscrizione nel Patrimonio UNESCO, tutti nominati nel 2014. Questi siti in attesa di valutazione comprendono: