Siti Patrimonio Unesco in Grecia

Dalla data delle ratifica della Convenzione, 17 luglio del 1981, a oggi, la Grecia ha iscritto nella lista del Patrimonio universale dell'Unesco 18 siti.
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Dalla data delle ratifica della Convenzione, il 17 luglio del 1981, fino ad oggi, la Grecia ha iscritto nella lista del Patrimonio universale dell’Unesco 18 differenti siti: dall’Acropoli a Olimpia, da Monte Athos all’isola di Delo, sono tutti assolutamente da visitare.

Tempio di Apollo Epicurio a Bassae

Patrimonio Unesco dal 1986

Il tempio di Apollo Epikourios si trova in posizione isolata vicino la città di Bassae, nel Peloponneso, a 1131 metri sul livello del mare. Il tempio, grande e imponete, fu costruito fra il 450 e il 425 a.C. da Ictino, l’architetto del Partenone. Il tempio è dedicato ad Apollo, dio del sole e della salute, che salvò la città dalla pestilenza del V secolo a.C., e la sua architettura combina insieme elementi dello stile dorico, ionico e corinzio.

Il tempio, realizzato in pietra calcare grigia con decorazioni in marmo, è stato costruito su un basamento appositamente edificato e si orientata lungo la direttrice nord-sud invece della canonica est-ovest. Il fregio era sostenuto dalle semicolonne ioniche della cella ed era lungo trentuno metri e costituito da 23 lastre di marmo, di cui dodici raffigurati le battaglie tra Greci e le Amazzoni e le restante undici le battaglie tra Lapiti e Centauri.

Sito archeologico di Delfi

Patrimonio Unesco dal 1987

Il sito archeologico del santuario panellenico di Delfi si estende sulle pendici del monte Parnaso, nella Grecia centrale, e nei tempi antichi era il centro del mondo greco, la sede del più importante e venerato oracolo del dio Apollo. Fanno parte del sito archeologico il tempio dedicato all’Apollo Delfico, il famoso teatro e lo stadio dei giochi pitici.

Delphi nel  VI secolo a.C. era il ​​centro religioso e il simbolo dell’unità del mondo greco antico. Il Tempio di Apollo risale al IV secolo a.C. e fu eretto proprio sui resti di un precedente tempio del VI secolo a.C., il Tesoro degli Ateniesi è un piccolo edificio in ordine dorico, con due colonne davanti, ricco di decorazioni a rilievo, costruita nel VI secolo a.C. per ospitare le offerte degli ateniesi ad Apollo. La Stoa degli Ateniesi è costruito in ordine ionico ed è composto da sette colonne scanalate, ciascuna composta da una sola pietra, e doveva ospitare i trofei degli ateniesi delle vittorie navali sui Persiani.

Le rovine visibili del Teatro risalgono al periodo imperiale romano mentre lo Stadio fu eretto nel V secolo a. C. e ristrutturato nel periodo romano quando sono stati aggiunti i sedili e l’ingresso monumentale.

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Acropoli di Atene

Patrimonio Unesco dal 1987

L’Acropoli di Atene, dedicata alla dea Atena, è il monumento più importante della Grecia e simbolo indiscusso della grandezza dell’antica civiltà greca. Il complesso architettonico è stato costruito sopra una collina sacra, a 70 metri in altezza, in posizione dominante rispetto alla città di Atene, e comprende l’edificio del Partenone, l’Eretteo e il Tempio di Atena Nike, i Propilei, costruiti nel V secolo a. C. sotto il dominio dello statista Pericle secondo il progetto dello scultore Fidia.

La sommità pianeggiante della roccia sacra, larga 150 metri e lunga 300, ospitava anche edifici pubblici dove venivano svolte le principali attività della società ateniese.

Nel 2009 è stato aperto al pubblico il nuovo Museo dell’Acropoli dove sono custodite alcune sculture proveniente dal sito archeologico. L’Acropoli e il Partenone possono essere osservati da gran parte della città di Atene.

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Monte Athos

Patrimonio Unesco dal 1988

Il Monte Athos è un centro spirituale ortodosso che occupa la penisola più orientale della regione Calcidica ed è abitato da circa 1500 monaci. L’ingresso nella zona, che comprende 20 monasteri di varia fattura architettonica e di grandissima importanza, è sottoposto a una particolare restrizione da parte dei monaci che la considerano una terra sacra.

Il Monte Athos custodisce numerosi tesori artistici: antichi manoscritti, icone e affreschi dipinti dai più illustri rappresentanti della pittura bizantina, Teofane il Greco e Manuele Panselinos.

La montagna sacra è interdetta a donne e bambini.

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Monasteri delle Meteore

Patrimonio Unesco dal 1988

Meteora si trova nella parte settentrionale della Grecia, sul bordo nordoccidentale della pianura della Tessaglia, ed è un importante centro della chiesa ortodossa, la seconda area monastica e di pellegrinaggio in Grecia dopo il Monte Athos, ma anche una famosa meta turistica.

La sua bellezza è dovuta alla presenza di numerosi monasteri costruiti a picco su delle torri naturali di roccia, a 400 metri da terra. La bellezza di questa foresta di pietra che combina perfettamente paesaggio naturale e architettura, incanta i visitatori.

I primi monaci si rifugiarono su queste alture nell’XI secolo e da allora diversi monasteri sono stati costruiti di cui oggi solo sei strutture sopravvivono delle 20 originarie.

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Monumenti paleocristiani e bizantini di Salonicco

Patrimonio Unesco dal 1988

Salonicco, o Tessalonica, è la seconda città della Grecia. La città è un rinomato centro di arte e vanta la presenza di importanti e belle chiese bizantine come quelle di Acheiropoiitos, di Agios Dimitrios e il monastero di Latomou.

Fondata nel 315 a.C. da Cassandro che le diede il nome di sua moglie Thessalonik, la città di Salonicco fu un porto cosmopolita e una delle prime basi per la diffusione del cristianesimo e ciò si rispecchia nelle sue importanti chiese e nei monumenti.

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Sito archeologico dell’Epidauro

Patrimonio Unesco dal 1988

Epidauro, Επίδαυρος in greco, è una piccola città dell’Argolide, nella baia di Metana nel Peloponneso, famosa per il suo santuario dedicato ad Asclepio, dio delle guarigioni, che ebbe grande fama a partire dal IV secolo a. C., e per il suo teatro,  opera di Policleto il Giovane, costruito nel III secolo a. C. con ampia cavea e orchestra circolare, ben conservato e ancora oggi luogo di rappresentazioni ed eventi.

Resti della città si trovano sull’acropoli nella penisola di Acte, l’odierna Nisi, dove si identificano i templi di Atena Cissea e Artemide. Nel recinto sacro, delimitato da mura e da portici e con propilei monumentali, sorgeva il tempio in stile dorico del dio Asclepio, costruito in calcare e impreziosito da decorazioni e da sculture nei frontoni.

Nello stadio e nell’ippodromo si svolgevano ogni quattro anni dei giochi panellenici.

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Città medievale di Rodi

Patrimonio Unesco dal 1988

La città medievale di Rodi, protetta dalla cinta muraria lunga 4 chilometri costruita dai Cavalieri di San Giovanni durante l’occupazione avvenuta tra il 1309 e il 1523, è ritenuta un capolavoro di architettura militare. La città custodisce il quartiere Collacchio, il palazzo dell’Armeria, l’Ospedale dei Cavalieri, il Palazzo del Gran Maestro e la via dei Cavalieri.

Rodi è divisa in città alta a nord e la città bassa sudovest. 

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Mystras

Patrimonio Unesco dal 1989

Mystras, o Mistra, è una città fortificata del Peloponneso meridionale, a 6 chilometri da Sparta, costruita da anfiteatro intorno alla fortezza edificata nel 1249 sulle pendici di una collina. La città è stata abbandonata nel 1832 quando venne fondata la moderna Sparta da re Otto, lasciando solo le rovine medievali mozzafiato, in piedi in un bellissimo paesaggio.

La città nel corso dei secoli ha avuto influenze bizantine, turche e veneziane.

Sito archeologico di Olimpia

Patrimonio Unesco dal 1989

Olimpia è l’antica città nel Peloponneso sede dei giochi olimpici, che si sono svolti ogni 4 anni a partire dal 776 a. C., e luogo di culto di grande importanza. Chiamata anche la Valle degli Dei, Olimpia già nel X secolo a. C. divenne il centro del culto di Zeus e i resti di antichi templi, teatri e monumenti ne sottolineano l’importanza. Il più famoso tempio di Olimpia è proprio quello eretto in onore di Zeus dove si trovava la statua del dio realizzata da Fidia, lo scultore che diede vita anche al Partenone di Atene, e appartenente alle sette meraviglie del mondo.

Olimpia ha una delle più alte concentrazioni di capolavori del mondo greco antico e dista meno di 4 ore da Atene e solo un’ora da Patrasso.

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Isola di Delo

Patrimonio Unesco dal 1990

La piccola isola di Delo, conosciuta anche come Delos, fa parte dell’arcipelago delle Cicladi, e si trova vicino all’isola di Mykonos. L’isola che secondo la mitologia greca diede i natali ad Apollo, uno dei più importanti nel pantheon ellenico, figlio si Zeus e Leto, è oggi disabitata ed è un un immenso sito archeologico che custodisce numerosi monumenti come l’antico teatro, la colossale statua di Apollo, il keraton, altare in onore di Apollo, una delle sette meraviglie del mondo antico.

Si stima che il sito archeologico si estenda su 95 ettari ma fino ad oggi solo 25 ettari sono stati scavati. Gli scavi hanno individuato 4 aree principali: la pianura costiera nella parte nordorientale dell’isola dove si trovano il Santuario di Apollo, l’Agorà dei Compitaliasts, l’Agorà dei Delians, l’area del Lago Sacro, con l’Agorà di Teofrasto, l’Agorà degli italiani, la celebre Terrazza dei Leoni, l’istituzione del Poseidoniasts di Berytos, la zona del Monte Kynthos comprende la Terrazza dei Santuari degli Dei esteri e l’Heraion, e, infine, la quarta area custodisce i resti del teatro.

Monasteri di Daphni, Ossios Loukas e Nea Moni

Patrimonio Unesco dal 1990

Questi tre monasteri sono eccellenti esempi di architettura religiosa del periodo centrale bizantino. La spazio centrale ottagonale circondato da una serie di insenature che formano un quadrato e definisce una gerarchia di volumi e funzioni e permette l’attuazione di un vasto programma iconografico e decorativo.

Lungo l’antica Via Sacra che da Atene conduceva a Eleusi, a 11 chilometri a ovest dalla capitale greca, si trova il monastero di Daphni. Questo edificio è stato costruito per la prima volta agli inizi del VI secolo per cristianizzare l’area dove si trovavano le vestigia di un antico Santuario dedicato al dio Apollo e nel corso dei secoli è stato più volte rimaneggiato. La chiesa oggi visibile è stata costruita con una pianta a croce con una grande cupola sostenuta da pennacchi che definiscono uno spazio ottagonale. I decori risalgono al XI e XII secolo.

Il monastero di Ossios Loukas si trova nei pressi della città di Distomo, a 37 chilometri da Delfi, e custodisce la tomba del suo fondatore, l’eremita San Loukas. La cupola ha un diametro di 9 metri e poggia su un tamburo traforato con sedici finestre, è supportato su tre lati da campate a crociera a volta.

Il monastero di Nea Moni si trova nell’isola di Chio. Fu costruito nel corso dell’XI secolo ed è consacrato all’Assunzione della Vergine Maria. La cupola ha un diametro di 7 metri e poggia su un progetto architettonico piuttosto rustico.

Il Pythagoreion e l’Heraion di Samos

Patrimonio Unesco dal 1992

Sia il Pythagoreion che l’Heraion sono due siti archeologici presenti sull’isola di Samos, nell’Egeo Settentrionale, vicino alle coste dell’Asia Minore.

Il Pythagoreion è un antico porto fortificato che si affaccia su un porto naturale protetta da alte montagne alle spalle e che testimonia la potenza mercantile dell’isola nel mondo greco nel VI secolo a. C., ma che già nel XVI secolo a. C. costituiva un importante insediamento, e lo fa anche grazie all’importanza dei reperti archeologici che ancora oggi impressionano il visitatore.

La città antica comprendeva un acquedotto, fognature, edifici pubblici, santuari e templi, agorà, terme romane, stadio e città case. Una delle caratteristiche più famose del Pythagoreion è l’acquedotto costruito nel 550 a.C. dall’architetto Eupalino, un tunnel di 1.036 metri che attraversa la montagna in modo da rifornire d’acqua la capitale Samos. L’acquedotto era invisibile ai nemici e quindi non poteva essere distrutto durante gli assedi dell’isola.

Nell’antica città si trova anche il meraviglioso Tempio di Hera, conosciuto anche come Heraion. Edificato per la prima volta nell’VIII secolo a. C., fu il primo tempio a presentare delle colonne intorno al peristilio e ad avere una doppia fila di colonne sul davanti. Ricostruito nel 570 a. C., la struttura aveva dimensioni colossali, era lungo 80 metri e largo 45, e introdusse l’ordine ionico. Il complesso intorno all’Heraion comprende altari, templi più piccoli e basi di statue, tutti situati all’interno del santuario, insieme con i resti di una basilica cristiana V secolo.

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Sito archeologico di Vergina

Patrimonio Unesco dal 1996

Nella Macedonia centrale, nella Grecia settentrionale, nelle vicinanze di Vergina, si trova l’antica città di Aigai, la prima capitale dell’antico regno di Macedonia. Scoperto solo 1977, il sito comprende i le vestigia di questa grande città tra cui i più importanti reperti sono il palazzo monumentale decorato con mosaici e stucchi dipinti, un’acropoli, il teatro alcuni santuari ed edifici privati e la necropoli con oltre 300 tumuli tra cui la tomba di Filippo II.

La tomba del padre di Alessandro Magno è un tumulo artificiale giunto fino a noi intatto e dove è possibile ammirare un affresco dipinto con scene di caccia. Oltre alla tomba di Filippo II si trovano altre due tumoli reali: la cosiddetta Tomba del Principe e un’altra molto rovinata e saccheggiata risalente al III secolo a.C..

Alcuni dei più importanti reperti rinvenuti sono le due urne d’oro, contenenti le ossa di Filippo II e di una delle sue mogli, due di quercia e una ghirlanda di mirto dorata indossata dai morti reali.

Sito archeologico di Micene e Tirinto

Patrimonio Unesco dal 1999

Micene nel secondo millennio a.C. Micene fu una roccaforte militare tra le più importanti della civiltà greca ed è situata nella pianura di Argo, a 90 chilometri a sudovest di Atene, nella parte nordorientale del Peloponneso. Qui furono scoperte le tombe di alcuni re, la celebre porta dei Leoni, la tomba di Agamennone e il palazzo reale. Dell’antica città di Tirinto restano soltanto le mura, un recinto ciclope del XIIIe secolo a.C., e le rovine del Palazzo reale.

Dalla collina su cui si trovano le vestigia del palazzo, si può ammirare una splendida vista del Golfo Saronico enon solo.La città di Argos si trova a 7 chilometri mentre Corinto, con il suo famoso canale, si trova a poco meno di 50 chilometri a nord.

Centro storico di Patmos

Patrimonio Unesco dal 1999

Il centro storico di Patmos, o Choro, è la capitale dell’omonima isola dell’arcipelago del Dodecaneso, nel Mar Egeo, ed è un luogo di pellegrinaggio e di notevole interesse artistico dove le cerimonie religiose sono praticate ancora nelle forme originali risalenti ai primi periodi del cristianesimo. Non solo, di eccezionale interesse l’architettura dell’isola e della città capoluogo.

Il monastero di San Giovanni il Teologo e la Grotta dell’Apocalisse sono i luoghi dove l’apostolo scrisse le opere più sacre della Cristianità: il Vangelo e l’Apocalisse.

Antica Città di Corfù

Patrimonio Unesco dal 2007

L’Antica Città di Corfù, o Kerkira, si trova nella parte orientale dell’isola di Corfù affacciata sulle coste dell’Albania e della Grecia. I vicoli stretti e tortuosi della città vecchia nascondono magnifiche piazzette dove si mescolano in perfetto equilibrio e con grande fascino, architettura italiana, francese, inglese e, naturalmente, greca.

Antiche dimore, chiesette, piccoli negozi di oreficeria si susseguono e incastonano i 3 forti veneziani della città e i palazzi neoclassici rendendo il suo centro storico un gioiello unico dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 2007.

Il quartiere più affascinante è il Campiello ricco di scalinate di pietra, piazzette lastricate e cortili nascosti. Più a sud, verso il quartiere di Spilia, si trova il più antico edificio della città, risalente al 1497, con un balcone che ricorda quello di Romeo e Giulietta.

Il Liston è un edificio costruito sotto la dominazione francese, progettato dall’ingegnere Lesseps, con un porticato ricco di ristoranti e caffè, è il centro della vita sociale per gli isolani mentre Palazzo dei Santi Michele e Giorgio è invece un edificio neoclassico risalente alla dominazione inglese.

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Sito archeologico di Filippi

Patrimonio Unesco dal 2016

L’antica città di Filippi si trova nella Macedonia orientale, nel nord della Grecia. Conquistata da Filippo II di Macedornia nel 356 a.C., la città crebbe e divenne un centro minerario. Passata sotto il controllo di Roma nel 168 a.C, la città divenne famosa per la storia battaglia del 42 a.C. nel quale l’esercito dei repubblicani Bruto e Cassio fu sconfitto, e Ottaviano, il vincitore, eresse la città al rango di colonia con il nome di Colonia Augusta Julia Philippensis.

Filippi è ritenuta, inoltre, la prima città in Europa ad essere evangelizzata da San Paolo.

In attesa di valutazione

Sono in attesa di entrare nella lista dei beni protetti anche i seguenti siti: